Le festività proprie

AMICI DEL SANTUARIO DI GALLORO

Le Festività Proprie

Tre sono le Festività Proprie di Santa Maria di Galloro:

La Festa della Parrocchia il 12 di Ottobre, La Festa Liturgica della Madonna di Galloro, La Festa della Immacolata Concezione l’8 di Dicembre.

Festa Liturgica della Madonna di Galloro. Questa è storicamente l’ultima festività propria, istituita dal papa Pio VII alla ripresa di possesso del complesso di Galloro ordinando che si celebrasse la Terza domenica di ottobre. In seguito la festività liturgica, veniva celebrata il 12 di Ottobre in memoria del 12 ottobre 1845 (allora seconda domenica del mese) quando avvenne la riconsacrazione del Santuario, affidato per la prima volta alla Compagnia di Gesù. Il papa San Pio X mise, infine, ordine ufficializzando che la festa fosse celebrata il 12 di ottobre con Messa ed Ufficio Proprio. Attualmente, con le nuove indicazioni dopo il Concilio Vaticano II, questa festività viene celebrata la seconda domenica di ottobre.

Festa in coincidenza della Pentecoste. Questa è la festività più antica legata alla dedicazione della nuova chiesa alla Immacolata il giorno 15 Maggio 1633, Festa di Pentecoste, con la celebrazione della Prima Messa e traslazione, nel secondo giorno di Pentecoste, della Immagine dal luogo di ritrovamento La Memoria.
A questa festività è anche legata la Fiera Franca istituita da papa Alessandro VII Chigi nel 1662. “Si crede, che il Pontefice Alessandro VII scegliesse per questa fiera il giorno di Pentecoste, e gli otto giorni susseguenti, perché in quel giorno accorreva gran moltitudine di popoli vicini a venerare la miracolosa immagine della Madonna di Galloro per l’anniversaria ricorrenza della traslazione di quella sacra immagine…..Sul principio vi accorreva tanta moltitudine di venditori, specialmente di animali, che non essendo capace la piazza dell’Ariccia di contenerli, fu necessario occupare anche la strada, che dall’Ariccia
conduce a Galloro, e la piazza di Galloro, essendo luogo aperto e disabitato.” Si svolgevano anche giochi e corse di cavalli berberi.
Questa festa aveva, però, anche toni liturgici con processione delle reliquie della Madonna, partecipazione della Confraternita del SS. Sacramento, associazioni civili e solennità rivolta al pubblico di devoti.

Dopo la traslazione in Santuario delle reliquie del papa S.Clemente I (Clemente Romano) le reliquie erano portate in processione in questa festività.
La Fiera nel tempo non godette di vita fiorente e finì per estinguersi nel corso del XIX secolo. Negli ultimi decenni è stata ripristinata con l’occupazione di bancarelle nel tratto della via Appia Nuova fra il ponte San Rocco e l’arrivo al Santuario che non è più il piazzale come in antico, ma è tagliato dalla via Appia e da strutture commerciali.

Immagine del piazzale di Galloro con la Fiera Franca

Festa della IMMACOLATA.
Secondo la tradizione più accreditata, in ringraziamento della protezione, che lasciò indenne il popolo di Ariccia dal morbo nel 1656 che imperversò fino ai limiti del territorio ariccino, attribuita alla Madonna di Galloro si istituì la Festa della Immacolata Concezione. La Festa fu ufficializzata con la Convenzione stipulata nel 1656 tra il Capitolo d’Ariccia e i monaci di Galloro con l’autorità del Vescovo di Albano Cardinale Marzio Ginetti; un atto notarile di Matteo Arzani dell’11 agosto 1703 ribadisce la medesima Convenzione.
La festa si svolgeva nella prima o seconda domenica d’Avvento fino al 1668 quando il papa Clemente IX dedicò ufficialmente l’Otto Dicembre alla Immacolata.
Fin dalle origini della festa la cerimonialità fu organizzata con la figura della Signora della Festa attualmente indicata come La Signorina. Un cambiamento lessicale con probabile rapporto con le diverse età della fanciulla designata per la festa. All’origine si trattava di una “donzella in età matura”, successivamente scelta, invece, come bambina alle soglie della pubertà, come è ancora oggi. La “Zitella” veniva eletta, e viene scelta, di anno in anno. Dunque, ogni anno è una famiglia del paese che si assume l’onere di festeggiare degnamente la Madonna. Una immagine della Madonna, una statuina, è il simbolo della festa che prevede due processioni che vanno dal paese al santuario al mattino e dal santuario torna al paese ai Vespri. Un gruppo di altre fanciulle fanno corteggio alla Signorina che porta la statuina. Le fanciulle indossano abiti appositi, sono biancovestite, e quelle che accompagnano la Signorina portano torce per cui assumono l’appellativo ‘Torciere’.

La prima statuetta, fu donata da Anna Maria Sbarra Signora della Festa, era di legno dorato.
Successivamente fu sostituita con un’altra in argento, donata da Giuseppe Piervincenti. Quella attuale risale agli anni 1955-56, è in argento dorato, alta 20 cm, raffigura la Verigine protesa verso il Cielo in atteggiamento orante, intorno al capo una coroncina di stelle. Il modello iconografico è una immagine della Immacolata Concezione ispirata ad un dipinto del Murillo.
La Madonnina, come viene chiamata con affetto, viene ospitata nelle mura domestiche della famiglia della Signorina di turno, dove i fedeli vanno a visitarla e pregare.
La Festa viene diretta da due Festaroli e preparata dalla Confraternita della Madonna di Galloro.

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